La reminiscenza può essere:
- "Facoltà di richiamare alla memoria cose vedute o apprese;"
- Nella filosofia platonica, il termine è collegato all'anamnesi.
- Nella finzione cinematografica, l'assorbimento di energia di un essere appena ucciso, nel film Highlander - l'ultimo immortale (hahahah! mi sa che questo film non lo vedrò mai, soprattutto dopo questa cosa)
Da Wiki...
Ricordi che non sapevi di avere. Talmente lontani da non essersi mai presentati alla tua mente come tali, ma solamente come sensazioni momentanee, legate oramai ad un tempo passato. Mi capitano spesso ultimamente.
Serve sempre una chiave però, qualcosa che sia ora ed allo stesso tempo era allora, ed allo stesso modo.
Qualcosa di eterno insomma. Anche se nulla è eterno. In relazione alla vita media di un uomo però, ci sono molte cose che, a ragione veduta, possono considerarsi eterne. Penserete alle montagne, ai pianeti o alle stelle. Vero.
Più banalmente io pensavo alla plastica. Un cd, se ben tenuto, vivrà molto più di voi. Avrete la possibilità di sentire la sua musica fino alla vostra morte!
Ragionando su questo mezzo di trasporto spaziotemporale a disposizione della musica, arrivo a ciò che è successo l'altro giorno.
Guidando ascoltavo un album dei Grateful Dead "Rocking the Cradle" (Egypt 1978), un concerto registrato ai piedi delle piramidi (*). La loro musica (era Jack Straw la canzone in questo caso) è collegata ai miei ricordi, in particolare ai viaggi in Espace (una vettura prodotta dall'84 dalla Renault, anzi penso proprio che fosse quella dell'84). Queste traversate di poche ore, che ad un bambino abituato a muoversi e giocare sembrano interminabili, avevano una colonna sonora scandita dalle canzoni di questo ed altri complessi, padroni della scena psichedelica del rock anni '60 e '70. Ascoltavo queste audio cassette sprofondando nel sedile posteriore di questa enorme macchina, osservando dal vetro le veloci cime delle montagne, che sotto un cielo immobile, correvano da un'estremità all'altra del finestrino; la musica mi cullava fino ad addormentarmi, nutrendo i miei sogni.
I bambini guardano sempre al cielo. Questo mi è venuto in mente immaginandomi con gli occhi rivolti al finestrino. Se hanno bisogno di guardare un loro genitore, parente o qualsiasi altro adulto devono alzare lo sguardo; per raggiungere gli oggetti pericolosi con cui vorrebbero giocare devono salire. Tutto il mondo non è alla loro misura, c'è sempre qualcosa di più interessante del terreno da dover osservare. Faranno in tempo a scordarselo da grandi, imparando a vivere nel contingente, reale, materiale e palloso mondo di tutti i giorni. La loro punizione per essersi dimenticati il cielo saranno i problemi della vita, che cominceranno a gravare piano piano sulle loro schiene, piegandoli verso la terra. Tutto perché sono ancora bambini, ma se lo sono scordati.
Hanno preferito pensarsi adulti, abbassare lo sguardo e sognare sempre meno.
Questa riflessione mi intristisce un po', visto che spesso anche io dimentico di guardare al cielo in senso metaforico ma anche letterale, oppure, alzando lo sguardo, vedo la notte stuprata dalle luci della città e le stelle impallidire difronte a tanta stupidità.
Cerchiamo di andare avanti passando per un'altra reminiscenza, il "cadavere dell'essere appena ucciso" di cui mi sono nutrito è la carcassa di un viaggio, rievocata da "Thunder road" del buon vecchio Bruce Springsteen. In particolare della traversata della Spagna, da Bilbao a Malaga, in una notte e qualche ora del giorno seguente.
"Like a vision she dancing across the porch, as the radio play. Roy Orbison singing for the lonely. Ehy that's me and I want you only!"
Questi versi ci accompagnavano durante il viaggio, percorrendo con noi le strade notturne, dove le luci dei corrieri che sfrecciavano sulla corsia di sorpasso erano l'unica testimonianza umana.
La strada a due corsie incide le sierre per tutta la lunghezza della penisola; il camper la percorre inesorabile; la stanchezza è stata scaricata all'ultima pompa di benzina e i riccioli di fumo salgono dalla sigaretta per perdersi nell'oscurità appena fuori dal finestrino aperto. Tutto sembra stato creato per farti provare il gusto di quel momento e ogni cosa sembra giusta così com'è.
Ricordi del genere uniti alla bellezza di una canzone così, sono gli ingredienti sufficienti a farmi provare quella rara sensazione che chiamerò "pelle d'oca musicale" (la chiamo pelle d'oca musicale perché i ricordi sono sufficienti ma non necessari, almeno per me).
"These two lanes will take us anywhere. We got one last chance to make it real, to trade in these wings on some wheels."
(*)Finisco con l'asterisco: quanto è strano il destino degli edifici!
F
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